martedì 17 settembre 2013

Placebo - Loud Like Love

Ce la farò mai a scrivere ALMENO due post a settimana?? Credo proprio di no. Essendo già abbastanza impegnata, mi sono messa un nuovo "impegno" sulle spalle, ossia: un corso di svedese. Si, avete letto bene, SVEDESE! Probabilmente è una lingua che non userò mai in tutta la mia vita, ma tant'è che al giorno d'oggi tutto fa brodo sul curriculum.


Ciance sulla mia vita personale a parte ieri è uscito il nuovo album dei Placebo, Loud Like Love. Se ne sono contenta vi starete chiedendo?? Si, moltissimo. E qui fatemi spendere due righe sulla lunghissima relazione che ho con i Placebo. Ho iniziato ad ascoltarli quando avevo 8 anni (sono stata abbastanza precoce per quanto riguarda l'avere dei gusti musicali), ora ne ho 23 quindi non stiamo parlando di un annetto o due. Anche se nel corso di questi anni sono molto cambiata (a 15/16 anni ascoltavo i Cradle of Filth ed ero una metallara incallita), i Placebo sono sempre stati una colonna portante per tutto questo tempo. Okay dopo questa svenevole manifestazione d'ammmore, ieri sera in occasione dell'uscita del nuovo album c'è stato un live streaming su YouTube, in cui i Placebo oltre ad aver suonato le tracce di Loud Like Love, hanno interagito con i fan rispondendo a domande tramite twitter e tramite video-chiamata su Skype. Ci sono stati anche degli intramezzi molto divertenti, tra cui la scenetta in cui Steve Forrest (che ha preso parte nei Placebo dal 2008) veniva sottoposto ad un test per far vedere quanto ne sapeva sul gruppo, ovviamente non è andato benissimo, ma il tutto è stato davvero molto comico. Ci sono state, interviste e il Behind the Scenes del video di Too Many Friends, primo singolo estratto dal  nuovo album.



Loud Like Love è un album incentrato sul tema dell'amore in tutte le sue forme più diverse: romanticismo, felicità ma anche cuori spezzati. 
La canzone "Too Many Friends" si occupa di persone che spendono troppo tempo su internet e finiscono per essere molto più vicino alle centinaia di amici su Internet rispetto ai veri amici che si hanno una volta spento il computer.  
"Rob The Bank"  invece parla di qualcuno che può amarti incondizionatamente, anche se, in questo caso, "si rapina una banca".
Qui l'amore la fa da padrone, l'album fila che è una meraviglia e la voce di Brian ha sempre avuto uno strano effetto su di me, ovviamente un effetto mooooolto piacevole. 

xL

lunedì 9 settembre 2013

Stromae - Papaoutai

Bella gente!! Sono riuscita (FINALMENTE) a trovare qualche minuto per aggiornare il blog. HALLELUJAH!


Dunque, se dovessi scegliere una colonna sonora da dare a questa prima settimana di Settembre sceglierei senza alcun dubbio Papaoutai di Stromae. Lo so, non è una canzone di un tizio poco conosciuto e fa parte delle classifiche europee già da un po', ma sinceramente non riesco proprio ad eliminarla dalla mia mente.
Partendo dal fatto che il mio francese è alquanto disastroso #cen'estpasbien, pur capendo qualche parola del testo, la prima cosa che mi ha colpita di Papaoutai è stato il video. Un video dal messaggio abbastanza chiaro, in cui io stessa mi ci riflettevo in qualche modo. Adoro il ritmo di questa canzone, dal delicato suono del pianoforte all'inizio, all'esplosione energetica, appassionata e a volte frenetica di questa "ode" ai padri assenti.

Interessante il sottile "gusto" africano del ritornello che riconduce alle origini di Stromae visto che il padre è originario del Ruanda. Il testo quindi potrebbe ricondurre ad un'esperienza di vita vissuta da Stromae, infatti informandomi in giro sul web suo padre non era molto presente. Nelle parole possiamo sia notare un punto di vista dalla parte di un bambino e sia il punto di vista di un adulto che riflette sulle  responsabilità che derivano quando si diventa genitori.

Non so se è per il testo o per il ritmo, ma ADORO questa canzone. Ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate!
xL